Cosa sono le intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari rappresentano reazioni avverse dell’organismo nei confronti di alimenti che non vengono completamente o parzialmente digeriti, metabolizzati o assimilati.
Esistono due principali tipi di intolleranze alimentari, metaboliche e aspecifiche, che si differenziano in base al processo con cui si manifestano:
Intolleranze alimentari metaboliche
Le intolleranze alimentari metaboliche derivano dall’incapacità dell’organismo di digerire o metabolizzare correttamente certi alimenti, spesso a causa di un disturbo metabolico. Queste intolleranze possono essere individuate attraverso test specifici, poiché sono causate da un deficit metabolico preciso. Un esempio comune è l’intolleranza al lattosio, dove l’organismo ha una carenza completa o parziale dell’enzima lattasi, necessario per metabolizzare il lattosio. Questo deficit porta a una cattiva digestione dei cibi contenenti lattosio, provocando disturbi digestivi.
Simili processi si verificano in altre intolleranze metaboliche, come l’intolleranza al fruttosio o al glutine. Alcune di queste intolleranze vengono diagnosticate anche tramite tecniche di analisi genetica molecolare del DNA.
Intolleranze alimentari aspecifiche
Le intolleranze alimentari aspecifiche sono complesse e difficili da diagnosticare. Sono causate da una cattiva assimilazione degli alimenti, che può portare a vari disturbi nell’individuo. È importante notare che il consumo di cibi intolleranti non sempre produce effetti negativi e può variare in base alle circostanze. Pertanto, è consigliabile eliminare completamente tali alimenti dalla dieta. Questa tipologia di intolleranza è spesso transitoria e può variare con le abitudini alimentari e lo stile di vita.
Le intolleranze alimentari aspecifiche sono uniche per ogni individuo, il che significa che una persona può essere intollerante a certi alimenti che per un’altra non causano problemi. Inoltre, dipendono dallo stato in cui si consuma un alimento e dalla sua composizione. Questo tipo di intolleranza non è causato da un componente specifico del cibo, ma dal modo in cui viene consumato, distinguendosi così dalle allergie alimentari, che sono reazioni immediate mediate dalle immunoglobuline E (IgE).
Differenza tra intolleranza alimentare e allergia alimentare
Le allergie alimentari sono reazioni immediate dell’organismo, in cui vengono prodotte principalmente le immunoglobuline E (IgE) in risposta alla presenza di sostanze percepite come estranee. L’intolleranza alimentare, invece, è un processo più lento e difficile da individuare, con manifestazioni spesso diffuse e difficili da correlare alla causa.
Le intolleranze possono essere causate da alimenti, bevande, additivi, farmaci o altri prodotti ingeriti accidentalmente. Sebbene il meccanismo preciso sia in gran parte sconosciuto, è noto che l’accumulo di componenti alimentari non propriamente assimilati può generare una reazione infiammatoria, manifestandosi con vari sintomi clinici. Questi sintomi, che possono essere sia digestivi che di altro tipo, spesso non sono immediatamente riconducibili al cibo che li ha originati, portando a patologie croniche.
Disturbi causati dalle intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari possono provocare una serie di disturbi, tra cui:
- Patologie gastrointestinali: gonfiore, gas, costipazione, diarrea, nausea, dolore addominale, reflusso, sindrome dell’intestino irritabile.
- Problemi dermatologici: acne, eczema, psoriasi, eruzioni cutanee, orticaria, prurito.
- Disturbi neurologici: mal di testa, emicrania, capogiri, vertigini, affaticamento.
- Sovrappeso e obesità: in alcune persone obese, l’eliminazione dei cibi intolleranti ha portato a una significativa perdita di peso, rendendo i test delle intolleranze alimentari utili nella gestione dell’obesità.
- Patologie muscolari e reumatiche: affaticamento, dolori articolari, artrite, artrosi, fibromialgia.
- Disturbi respiratori: asma, rinite, sinusite, distress respiratorio.
- Disturbi psicologici: ansia, letargia, depressione, iperattività (soprattutto nei bambini).
- Altri: ritenzione di liquidi, infiammazione articolare.
Test delle intolleranze alimentari
Attraverso la diagnosi con test specifici e l’eliminazione degli alimenti non tollerati, si sono ottenuti significativi miglioramenti dei sintomi in oltre la metà dei casi. In generale, il miglioramento è percepibile entro uno o due mesi dall’adozione di una dieta adeguata. Pertanto, i test delle intolleranze alimentari rappresentano un’opzione clinica importante da considerare per il trattamento di queste patologie, poiché permettono di ridurre o eliminare completamente i sintomi con un semplice esame.