La placca batterica è una delle principali cause di una buona fetta delle patologie a carico dei denti e delle gengive. La si rimuove con una corretta e regolare igiene orale, che prevede l’uso di uno spazzolino con apposito prodotto dentifricio, del filo interdentale e del collutorio. Nelle zone in cui la placca rimane aderente al dente può causare la presenza di depositi di tartaro, una sostanza calcificata, composta da residui di batteri, cibo e sali minerali. Il tartaro può assumere colorazioni particolari, a causa della presenza di alcune sostanze nella bocca ma anche in seguito al consumo di alcuni alimenti.
Come rimuovere efficacemente il tartaro
Il primo rimedio contro il tartaro è ovviamente la prevenzione. Una corretta igiene dentale permette di limitare la formazione di tartaro. Il dentista può consigliare l’utilizzo di alcuni prodotti specifici per l’igiene orale in caso di problematiche contingenti. Ad esempio sono disponibili collutori e dentifrici che permettono di ridurre la sensibilità dentale, correlata alla presenza di zone demineralizzate. Questo tipo di prodotti limita anche la possibilità che il tartaro si depositi. Per quanto riguarda come rimuovere il tartaro nero dai denti e i depositi particolarmente compatti e consistenti, l’unica soluzione la si può trovare dal proprio dentista. Attraverso una regolare detartrasi il dentista o l’igienista dentale vanno a rimuovere, meccanicamente o chimicamente, i depositi di tartaro, andando a liberare completamente lo smalto dentale. In seguito sarà più semplice mantenere puliti i denti in modo efficace.
I rimedi fai da te
Quando il tartaro causa dei depositi ben visibili o in zone difficili da raggiungere, ad esempio alla base della gengiva, allora è necessario recarsi dal dentista se lo si vuole togliere. Vi sono però dei metodi fai da te che limitano i depositi di tartaro, in modo da poter limitare gli interventi di detartrasi da effettuare nel corso dei mesi. Come abbiamo detto l’igiene orale è il primo baluardo contro la formazione del tartaro, perché consente di rimuovere la placca batterica. Aggiungere il bicarbonato di sodio allo spazzolino durante la pulizia può essere un ausilio interessante e utile; vi sono infatti dei dentifrici che contengono questa sostanza alcalina, che non solo aiuta a sbiancare gli eventuali depositi di tardato ma ha anche un’azione abrasiva sullo smalto. È importante evitare di usare il bicarbonato di sodio in purezza troppo spesso, soprattutto se sullo smalto vi sono già delle lacune.
Cosa ci offre la natura
Le nonne poi ci insegnano alcuni piccoli trucchetti che ci consentono di ridurre la formazione della placca batterica. Ad esempio utilizzare la buccia delle arance per strofinare i denti consente di sbiancare il tartaro, soprattutto in presenza di macchie marroni o nere. Il consumo di frutta, come ad esempio mele, pere o frutta ricca di vitamina C, aiuta a ridurre la presenza di batteri all’interno della bocca e a rinforzare le gengive. Limitare il consumo di alimenti di colore scuro, come caffè e liquirizia, evita che il tartaro già presente si macchi; allo stesso modo anche eliminare il fumo di sigaretta permette di ottenere questo effetto.